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L’agricoltura biologica, ovvero quell’insieme di pratiche e soluzioni orientate al rispetto delle caratteristiche del terreno e dell’ambiente, è oggi un fenomeno che non può essere ignorato: Celli tra i primi, ha studiato progetti in questa direzione, per i quali continuano ad arrivare ottimi riscontri, in particolare nel Nord Europa e negli Stati Uniti.
L’azienda, forte soprattutto di una lunga esperienza nella produzione di fresatrici, ha sviluppato infatti soluzioni meccaniche che consentono una lavorazione minimale del terreno, e al contempo di utilizzare il tagliato come compost, preparando l’azione per la seminatrice. Sempre in ottica “bio”, Celli sta investendo ingenti risorse anche nella realizzazione di macchinari sempre più potenti, in grado di ridurre il tempo necessario per la lavorazione, abbattendo così l’impatto ambientale anche sul fronte dei consumi.
Tra le ultime soluzioni in questo ambito spicca la fresatrice TIGER 190 BIO, un modello che nasce dal progetto della versione “tradizionale”, sul quale sono state apportate alcune implementazioni tecniche per ottenere una regolazione estremamente precisa ed uniforme della profondità di taglio, preservare l’effetto “naturale” della creazione del compost e recidere le infestanti molto nettamente e precisamente alla radice, in modo che non ricrescano (senza ricorrere, quindi, a diserbanti chimici).
La produzione Celli destinata all’agricoltura biologica comprende poi anche altre fresatrici fisse come PIONEER 140 BIO, ERGON 120 e TIGER 250, ai quali si aggiungono versioni pieghevoli come PIONEER 260 P, TIGER 280 P e SUPER TIGER 360 P: una gamma in continua evoluzione, nell’ottica di rispondere sempre più puntualmente alle esigenze degli operatori di tutto il mondo.